Non è vero che il detersivo Dash smacchia meglio del Dixan.
Lo ha stabilito l’Antitrust, che ha avuto modo di visionare i test della stessa azienda, e ha multato la Procter & Gamble (società proprietaria del marchio Dash) per 100.000 euro.
Nel mirino dell’Authority per la concorrenza è finita la pubblicità “comparativa” andata in onda la scorsa primavera, che recitava: “un misurino di Dash smacchia come un misurino e mezzo del principale concorrente”.
Secondo la società Henkel Italia S.p.A, titolare del Dixan, era chiaro il riferimento al noto detersivo: antico, conosciuto e considerato tra i più efficaci, proprio come il Dash.
L’Antitrust, chiamata dalla Henkel a valutare la percezione del messaggio da parte del consumatore, ha emesso così il suo verdetto sulla base delle carte, e ha affermato che “dalle risultanze istruttorie agli atti è emerso che, di fatto, non vi è una sostanziale superiorità in termini di caratteristiche e di efficacia del prodotto pubblicizzato. Come dimostrano i test di laboratorio depositati dalla società Procter & Gamble, sulla maggior parte delle macchie testate l’efficacia di lavaggio dei due detersivi confrontati dal professionista è la stessa”.
Allo stesso tempo, spiega ancora l’Autorità, la percezione del consumatore è diversa: lo spot induce a ritenere che per ottenere lo stesso risultato di lavaggio, usando il detersivo Dixan, sia necessario usare il 50% in più di prodotto rispetto al Dash.
Il messaggio veicolato è particolarmente accattivante per il consumatore ma in realtà i test di laboratorio presentati “riportano dati sostanzialmente analoghi i quali evidenziano sulla maggior parte delle macchie una sostanziale parità di efficacia dei due prodotti”.
Fonte: Il Salvagente
